La frutta esotica del Peru’

Il Peru’ grazie alla grande varieta’ di climi offre una grande scelta di frutta che in tante altre parti del mondo non cresce, ma che grazie alle sue famose propreita’ oggi incomincia ad essere presente sul mercato dei paesi “sviluppati”.

Alcune proprieta’ di questi frutti erano gia’ note anticamente agli Inca, mentre al giorno d’oggi nuove ricerche stanno confermando i grandi benefici che possono apportare se assunti regolarmente nella dieta quotidiana giovando alla salute e nella maggior parte dei casi anche essendo una gioia per il nostro palato.

LUCUMA –> Una volta conosciuta come l’Oro degli Incas, questo frutto di origine andina, veniva gia’ anticamente utilizzata durante alcune celebrazioni. Oggi attraverso ricerche scientifiche si e’ scoperto che, oltre ad avere un buonossimo sapore dolce ( viene utilizzata anche nella produzione di gelati,  altri dolci o e’ piu’ facilmente reperibile negli altri paesi essiccata ),

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possiede molte sostanze che beneficiano alla nostra salute ed al nostro umore. La lucuma infatti contiene una grande quantita’ di niacina utile nel processo di produzione di energia ed efficace contro la depressione. La niacina apporta benefici nelle malattie cardiovascolari e nell’obesita‘. Nella lucuma sono presenti anche ferro, carotene e fibre. La crema di questo frutto viene anche utilizzata per uso esterno nella cura di herpes e verruche.

MARACUYA –> Detto anche il frutto della passione, prende questo nome non tanto per le proprieta’ afrodisiache, ma per la somiglianza della corolla del fiore con la corona di spine di Gesu’.

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Questo frutto e’ prevalentemente composto da acqua, ma contiene anche molte vitamine A, C, B2, B3, K ed E e in piccola parte sali minerali quali potassio, magnesio, fosforo, sodio, ferro e zinco. La maracuya ha proprieta’ antiossidanti e antiinfiammatori. Inoltre grazie alla presenza del carotene risulta essere utile nella protezione della pelle, oltre che giovare agli inestetismi cutanei come la cellulite. Viene utilizzata anche per apportare benefici dei casi di coliti e gastriti oltre che favorire la regolarita’ intestinale. Il frutto risulta buonissimo mangiato fresco, ma puo’ essere utilizzato anche nella preparazione di dolci e gelati, oltre che nella produzione di prodotti per la pulizia del corpo.

TAMARILLO –> Appartenente alla famiglia delle solanacee come il fratello pomodoro, questo frutto e’ originario del sud america e gia’ conosciuto dagli Inca come il pomodoro d’albero.

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Un giorno a Cusco

Cusco, che in lingua quechua significa l’ombelico del mondo, rimane in cuore pulsante del Peru’ per una serie di motivi.

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Cusco infatti offre molto da scoprire sia nella citta’ di per se’, che nei suoi dintorni, facendo cosi’ da base per diverse escursioni giornaliere o di piu’ lunga durata. ( I dintorni di Cusco, clicca qui ) ( Inca Trial e Machu Picchu, clicca qui ).

Se il tempo e’ poco o avete voglia di dedicare piu’ tempo ai siti nei dintorni che alla cittadina stessa, ecco cosa vi consigliamo di non perdere a Cusco.

UNA GIORNO A CUSCO

Appena svegliati non potrete che recarvi al mercato di San Pedro

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nel centro cittadino, dove si puo’ entrare in contatto con la quotidianita’ peruviana ed entrare nei ritmi e abitudini del luogo. In questo mercato coperto vengono venduti in special modo generi alimentari come formaggi, frutta e verdura, ma viene anche utilizzato come luogo per rifocillarsi sia per la colazione che per il pranzo. Infatti un’area del mercato e’ occupata da piccole bancarelle che preparano frullati con diversi tipi di frutta, che probabilmente la maggior parte di noi non ha mai sentito nominare ( scopri la frutta esotica ed i suoi benefici, clica qui ), ne potrete trovare di salutari come quelli preparati con il maca , il noni

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o la guanabana, o quelli molto gustosi preparati con la lucuma,

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chirimoya o la maracuya; un’altra parte del mercato e’ dedicata all’area pranzo dove vengono preparati piatti tipici del luogo, principalmente a base di carne, come il caldo de galina ( brodo di gallina ).

E’ d’obbligo poi una passeggiata nel fulcro  della citta’ tra Plaza des Armas,

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Perù: i nostri consigli su cosa visitare

Quando si sente parlare del Perù si pensa subito a Matchu Picchu, le linee di Nazca, il lago Titicaca e l’antica cultura Inca, ma il Perù non è solo questo.

Vi porteremo nell’itinerario che abbiamo effettuato nel Perù del sud!

Tutti i voli internazionali in Perù arrivano a Lima, la capitale del paese.

Abbiamo potuto conoscere i due lati di Lima ( un giorno a Lima, clicca qui ) , la parte turistica

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e quella no,

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grazie ad una cara amica peruviana che ci ha ospitato e coinvolto con la sua famiglia nella vita locale.

Una delle cose che più ci ha colpito di Lima sono stati i mercati dove venivano vendute piante medicinali come la Una de Gato o l’Ayahuasca ( utilizzata per rituali sciamanici ), parti di serpenti o diversi animali che vengono utilizzati da los curadores ( se vuoi sapere di più a riguardo de los curanderos, clicca qui ), ma anche frutta o tuberi con proprietà poco conosciute in Europa come il maca ( se vuoi scoprire le proprietà del maca, clicca qui ) ed il noni, che sono integrati nella normale alimentazione del luogo.

La nostra prima tappa dopo Lima è stata Cuzco

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(  un giorno a Cuzco, clicca qui ), dove abbiamo fatto base un paio di giorni per scoprire la cittadina ed i suoi dintorni come il sito archeologico di Pisac, Ollantaytambo, il particolare Moray

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e saline di Maras ( cosa merita visitare nei dintorni di Cuzco, clicca qui ) ed ovviamente sperimentare una parte del cammino Inca ( Inca Trail e Machu Picchu , clica qui) passando tra piantagioni di caffè, acque termali, paesini tipici ed arrivando ad Aguas Calientes

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per la visita del sito archeologico di Machu Picchu.

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7 buoni motivi per escludere latte e derivati dalla tua dieta

L’uso del latte e dei suoi derivati è molto comune in Europa e nei paesi sviluppati, ma spesso non si è a conoscenza di quali possano essere i problemi collegati all’uso di questi alimenti sia nel campo salutare che nel campo ambientale.

7 buoni motivi per escludere il latte ed i suoi derivati dalla tua alimentazione:

  • Tra tutti gli animali siamo gli unici che continuano a nutrirsi di latte anche dopo lo svezzamento

In natura i cuccioli si nutrono del latte della madre solamente nel primo periodo di vita, che per l’uomo sarebbe di circa 2 anni.

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Successivamente ogni animale dovrebbe cibarsi del cibo più adatto per la sua specie. Noi umani probabilmente continuiamo ad assumere latte perchè vorremmo inconsciamente rimanere degli eterni bambini, il latte ci calma perchè ci ricorda il calore della madre, un po’ come la sigaretta che sostituisce il pollice in bocca.

  • Il latte animale contiene elementi e proporzioni di componenti differenti da quello umano

Il latte è l’alimento previsto per la crescita dei cuccioli ed ogni mammifero offre un tipo differente di latte; infatti anche se le componenti rimangono presso chè le stesse ciò che cambiano sono le percentuali delle sostanze contenute. Usualmente i latti contengono: acqua, lattosio, proteine, grassi, vitamine, enzimi e gli anticorpi adatti per ogni specie.

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Il latte umano è quello che contiene una percentuale più bassa di proteine ( 4 volte meno di quello della mucca e della capra, solo due volte meno di quella dell’asina o della cavalla ), mentre è quello che contiene più lattosio ( un terzo in più di quello di capra e mucca, mentre abbastanza similare a quello d’asina ). Quindi i latti sono molto differenti e sono fatti perfettamente per essere assunti dagli animali di una determinata specie.

  • Non è proprio vero che bevendo latte animale si previene l’osteoporosi

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4 buone ragioni per scegliere vegetariano

Scegliere di diventare vegetariani  sta diventando sempre più popolare al giorno d’oggi. Ognuno viene spinto nel fare questo cambiamento da diversi fattori che possono essere sociali, ambientali, di salute, etici, religiosi, etc…

Oggi vi propongo 4 motivi per scegliere di non mangiare più carne e pesce:

  • Rispetto per gli animali e la natura:

Oggigiorno gli animali che poi finiscono sulle tavole non vivono una vita naturale come invece dovrebbe essere, molto spesso passano la loro vita rinchiusi in una stalla, ammassati assieme ai loro simili, senza vedere mai la luce del sole e il cibo adeguato per la loro specie. Dal mio punto di vista il valore etico che possiamo dare nella scelta di diventare vegetariani non stà tanto nell’uccisione dell’animale, ma nella qualità della vita che l’animale ha la possibilità di avere prima di morire.

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Tante specie animali uccidono altre specie animali e nessuno si scandalizza, nemmeno quando viene ucciso un cucciolo. L’uccisione dal mio punto di vista non è una cosa innaturale se questa serve per la sopravvivenza. Se questa avviene per intrattenimento, gioco, spreco, guadagno o lusso allora il valore dell’uccisione, dal mio punto di vista, acquista un altro valore, logicamente negativo. Ogni anno vengono uccisi a scopo alimentare 45 miliardi di animali. L’uomo infatti non ha bisogno di mangiare carne per vivere, quindi l’uccisione di animali per creare più cibo agli esseri umani è solamente uno spreco. La carne infatti simboleggia il benessere, il benessere della nostra società superficiale. Fino a 50 anni fa in Europa e nella maggior parte del resto del mondo l’utilizzo della carne era minore a quello odierno, usualmente la carne veniva servita sulle tavole una volta alla settimana e spesso riservata ai capofamiglia ( spiegherò poi perchè ). Al tempo non esistevano allevamenti di massa, utilizzo di antibiotici o altri prodotti chimici. Il risultato era quindi che la carne non creava nessun danno alla salute umana, all’equilibrio e benessere animale e nemmeno alla natura. Nella seconda metà del novecento il consumo di carne è aumentato di 5 volte.

Il problema dell’impatto ambientale degli allevamenti intensivi non è a meno; i danni si riscontrano sia a livello di inquinamento del terreno e delle falde acquifere, sia di deforestazione di intere aree, come sta avvenendo in Amazzonia. In questi ultimi anni molti paesi asiatici in crescita incominciano a consumare sempre più carne, aumentandone la richiesta. Anche il consumo di animali marini ha un grande impatto ambientale; infatti la pesca assieme all’inquinamento dei mari è la causa dello stravolgimento della vita marina. Da evidenziare alcune tecniche di pesca che deturpano completamente l’ambiente marino, la possibilità di estinzione di alcune specie come ad esempio il merluzzo, le acquacolture che richiedono quantità sproporzionate di cibo per ingrassare i pesci di allevamento.

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  • Meno stress e tossine:

Un animale, in special modo se si trova in cattività, è sottoposto ad un forte stress sia durante la vita che nei momenti prima della morte e produce adrenalina, adrenalina che poi ci si ritrova nella carne del supermercato. Infatti spesso la carne sembra creare un buon effetto eccitatorio in chi deve sostenere un lavoro duro o riprendersi da una malattia. Ma oltre all’adrenalina e alle altre sostanze che assumiamo con la carne, assimiliamo anche le sue tossine; infatti la carne usualmente non viene mangiata subito dopo l’uccisione dell’animale, ma passano alcuni giorni in cui logicamente incomincia uno stato di “putrefazione” o deterioramento del prodotto.

Il pesce ancora più della carne di animali da terra, ha una grandissima facilità a marcire in poco tempo.

  • Avvicinarsi alla nostra dieta ideale:

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L’Australia per tutti

Abbiamo scelto l’Australia come nostra destinazione, non solo per i suoi magnifici paesaggi e la sua antica cultura aborigena, ma anche per il suo nuovo spirito dove ha avuto base la prima comunità di permacultura al mondo, dove oggi avviene la prima battaglia legale tra agricoltura biologica e quella chimica ( un agricoltore biologico ha fatto causa alla Monsanto ), dove è presente la miglior economia del mondo e grazie a questo esistono molte opportunità dove i soldi non sono essenziali.

Oggi vogliamo raccontarvi qualcosa dell’Australia, qualcosa che vi permetterà di capire un po’ di più dell’anima moderna di questo paese: Lentil as anything!

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Ma che cos’è “Lentil as anything”?

“Lentil as anything” è un’organizzazione no profit con un progetto molto particolare, quello di un ristorante vegetariano ad offerta libera, con lo scopo di evolvere l’importo monetario in beneficenza.

Nasce nel 2000 dall’idea di Shanaka Fernando, cingalese di origine, ma con grande esperienza come viaggiatore.

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Con questa iniziativa l’associazione si propone di:

  • Dare una valenza al cibo non in relazione al danaro

Il cibo è un bene di base, che dovrebbe essere alla portata di tutti

  • Dare la possibilità di mangiare sano a tutti senza distinzione di ceto sociale

La possibilità di mantenersi in salute non dovrebbe essere esclusiva ( perchè scegliere vegetariano, clicca qui )

  • Riformattare la società proponendo regole di non spreco e di rispetto ambientale

Dosare le quantità di cibo per il nostro fabbisogno

  • Incoraggiare i giovani a partecipare ad azioni di volontariato

Stimolare i giovani a non legare ogni azione ad un ritorno, in special modo monetario

  • Incoraggiare la multiculturalità

Tutti sono i benvenuti e vengono rispettati ed apprezzati per i loro usi e costumi

Dove e cosa propone “Lentil as anything”?

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Perchè scegliere integrale?

Nella società del giorno d’oggi acquista maggior valore ciò che è bello piuttosto di ciò che è sano. Con l’uscita dalla crisi sociale causata dalla seconda guerra mondiale, molte vecchie e sane abitudini sono state messe da parte, mentre nuovi prodotti, che simboleggiavano un stato di benessere economico sono entrati nelle nostre case: i cibi raffinati. Forse per sentirsi più chic, credendo che il pane bianco facesse più bella figura, che lo zucchero candido fosse più “carino e meno “grezzo” di quello integrale, credendo che una mela e una carota senza buccia fossero più eleganti, abbiamo perso nella nostra alimentazione parti di cibi essenziali per la nostra salute. Infatti man mano che i cibi “bianchi” si sono diffusi sulle nostre tavole, le malattie del benessere hanno incominciato a creare sempre più problemi nei paesi ricchi e ormai anche in quelli non.

Quali sono i cibi bianchi e come vengono raffinati?

  • Farina:In vendita esistono vari tipi di farine: la farina 00, la farina 0, la farina 1, la farina 2 e la farina integrale. Le prime tre subiscono un processo di raffinamento, dalla 00 che è la farina più bianca, alla 2 che è la semiintegrale.

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La farina bianca viene ottenuta grazie all’eliminazione della crusca (la parte esterna, costituita di fibre e vitamina B ) e il germe ( nella parte interna, ricco di minerali e vitamine);
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molto spesso per rendere la farina ancora più bianca vengono utilizzati sbiancanti come l’ossido di azoto, l’ossido di cloruro, il nitrosyl etc.. Il processo di raffinamento comporta la perdida dei seguenti nutrienti: quasi la metà degli acidi grassi poliinsaturi, quasi tutte le vitamine, quasi tutto il magnesio, il ferro, il manganese, il fosforo e la metà del calcio e potassio.
 

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Agricoltura: quali sono i metodi utilizzati per coltivare?

Le metodologie utilizzate per coltivare vegetali, alberi da frutta e erbe sono svariate. Vediamo assieme quali sono e nel tempo avremo modo di approfondirne una alla volta.

– agricoltura usuale chimica: uso senza alcun controllo di fertilizzanti, diserbanti e pesticidi…. un agronomo quando è venuto a fare il controllo annuale nell’azienda di famiglia per il collegamento con il marchio del biologico, ha raccontato che in un’azienda in via di conversione – che richiede tre anni- il titolare gli raccontava che quando faceva la coltivazione chimica certe volte metteva tre o quattro volte tanto i prodotti chimici di quanto consigliato, pur di avere un buon raccolto sicuro… tutto veleno che poi, senza sapere, la gente si ritrova in tavola…

– agricoltura a lotta integrata: viene usato il chimico a tutti i livelli, ma con moderazione e con sistemi il meno possibile invasivi e nocivi

– agricoltura non-chimica: non si spargono prodotti velenosi ma la terra viene in ogni caso sfruttata e viene lavorata con grossi macchinari, si fa uso delle serre

agricoltura biologica: si pensa alla terra come un organismo vivente, non si usano prodotti chimici, non si sfrutta, si cerca di rispettare la biodiversità, si cerca di lavorare meno possibile la terra per non far morire la vita che c’è all’interno (bios) e perciò di non portare la terra verso la desertificazione

– agricoltura biodinamica: lo stesso di quella biologica solo che in più le coltivazioni vengono fatte in momenti precisi coincidenti con fasi astrali precise che fanno crescere quanto serve, cioè o le radici o le foglie o i fiori o i frutti; in più si prepara il compost che è un arricchimento del terreno fatto da foglie e altri prodotti organici non usati che vengono fatti fermentare per produrre bios e nutrienti per la terra; in più si preparano macerati specifici per combattere infestanti

 

 

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